Due opere d'arte.
"I visitatori" | STRATIFICAZIONE |
L'opera scelta tra quelle presenti è " I visitatori" Di Michelangelo Pistoletto, capostipite e maggiore esponente della corrente di arte contemporanea della così detta Arte Povera.
"I visitatori", dipinta da Pistoletto nel 1969, appartiene ad una serie di dipinti denominati "Quadri specchianti" ed è composta da due pannelli specchiati sulle quali sono riportati due ipotetici visitatori, mediante la tecnica del riporto fotografico.
Le grosse dimensioni dell'opera che poggia direttamente a terra permettono una connessione totale tra lo spettatore e l'opera stessa, che, in un certo qual modo, tendono a fondersi.
Assistiamo così ad un processo di STRATIFICAZIONE dell'opera, sia a livello semantico che visivo. L'opera, di per sé, propone una idealizzazione del visitatore e ci pone davanti all'atto dell'osservare e del carpire attraverso l'Arte.
A questo primo sub-strato immutabile se ne sovrappone un altro nel quale è incluso lo spettatore e l'intero ambiente circostante. Assistiamo così alla creazione continua di innumerevoli altri strati, altre versioni della visione iniziale, mutevoli come è mutevole il parterre dei visitatori del Museo e la quotidianità in generale.
Attraverso lo specchio si mettono in connessione due ipotetici mondi, la Realtà e l'Arte, creando ulteriori strati allo scenario del Reale, ponendoci davanti a noi stessi, e in qualche modo ad una nuova visione/percezione del proprio Io.
"Natura Morta" | COMPOSIZIONE |
Elisa Aresti, Fabio Bizhga
|
"I visitatori", Michelangelo Pistoletto, 1969 |
"I visitatori", dipinta da Pistoletto nel 1969, appartiene ad una serie di dipinti denominati "Quadri specchianti" ed è composta da due pannelli specchiati sulle quali sono riportati due ipotetici visitatori, mediante la tecnica del riporto fotografico.
Le grosse dimensioni dell'opera che poggia direttamente a terra permettono una connessione totale tra lo spettatore e l'opera stessa, che, in un certo qual modo, tendono a fondersi.
Assistiamo così ad un processo di STRATIFICAZIONE dell'opera, sia a livello semantico che visivo. L'opera, di per sé, propone una idealizzazione del visitatore e ci pone davanti all'atto dell'osservare e del carpire attraverso l'Arte.
A questo primo sub-strato immutabile se ne sovrappone un altro nel quale è incluso lo spettatore e l'intero ambiente circostante. Assistiamo così alla creazione continua di innumerevoli altri strati, altre versioni della visione iniziale, mutevoli come è mutevole il parterre dei visitatori del Museo e la quotidianità in generale.
Attraverso lo specchio si mettono in connessione due ipotetici mondi, la Realtà e l'Arte, creando ulteriori strati allo scenario del Reale, ponendoci davanti a noi stessi, e in qualche modo ad una nuova visione/percezione del proprio Io.
I visitatori+1, una differente Visione/manipolazione della Realtà |
"Natura Morta", Giorgio Morandi, 1959 |
Quando parliamo o scriviamo, ci risulta ovvio ordinare e
raggruppare le parole in modo da ottenere una frase logica e di senso compiuto;
altrettanto deve avvenire quando si realizza un’immagine costituita da un
insieme di segni, forme e colori in relazione tra loro. Questo è quello che
secondo noi l’artista vuole comunicare in questo dipinto su tela, ovvero creare
una composizione come atto di disporre diversi elementi del linguaggio
visuale, all'interno del campo visivo, in modo da creare un insieme organico e
armonico.
Inoltre, da questo quadro, si può notare un elemento
compositivo rilevante come il peso
che, qui, viene inteso in senso percettivo e psicologico, ovvero si riferisce
al peso di gravità che riceviamo osservando le forme nel campo visivo. Il peso
in questo caso richiama anche il problema dell’equilibrio delle masse, cioè il bilanciamento delle figure,
studiato per attirare l’attenzione al centro della composizione.
Ma quale è il
messaggio che vuole dare l’artista?
Secondo noi con queste figure che presentano un colore dal
tono smorzato ed una struttura compatta al centro si vuole manifestare una
chiusura “in difesa” di fronte ai pericoli di una realtà in perenne trasformazione.
Manipolazione grafica
Nella
nostra concezione il quadro si poteva terminare inserendo al lato del corpo
centrale un’altra bottiglia, ma questo avrebbe inserito un nuovo elemento nella composizione,
ovvero la simmetria. Cosi facendo si
sarebbe perso il senso del dipinto, in quanto la simmetria provoca il senso
dell’ordine, anche a livello psicologico, a differenza dell’asimmetria che provoca
un senso di instabilità; in questo caso l’apparente asimmetria può risultare
meno gradevole a prima vista ma più interessante ad un’attenta osservazione e
più simile al Reale.
Elisa Aresti, Fabio Bizhga
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